Le lenti da vista fotocromatiche sono lenti particolari che a contatto con la luce solare, per via di una reazione chimica, tendono ad oscurarsi. Proprio per questa ragione una volta che i raggi UV non sono presenti le lenti ritornano alla loro normale trasparenza.
Questa tipologia di lenti è nata a partire dal XX secolo dalla Corning, un’azienda che iniziò ad effettuare degli esperimenti implementando dei materiali reagenti su delle lenti oftalmiche in vetro. La reale diffusione sul mercato avvenne poi verso gli anni ’70. Inizialmente il fotocromatismo non poteva essere applicato su una tipologia di lenti composte con un materiale organico, ma bensì su di un materiale minerale (ossia vetro); però poi si è riusciti ad ottenere lo stesso tipo di risultato utilizzando delle lenti infrangibili che nel corso negli anni ’80 hanno sostituito le normali lenti in vetro.
Pensate sia facile riuscire a distinguere le lenti fotocromatiche da quelle normali? Purtroppo non è così semplice come si pensa perché se non vengono esposte alla luce solare, le lenti risultano trasparenti.
Come si ottiene il fotocromatismo
A seconda del materiale utilizzato per costruire la lente, il fotocromatismo si può ottenere in maniera differente. E per spiegarlo dobbiamo per forza di cose porre la questione su un doppio binario: quello della lente in vetro e quello della lente in plastica.
- Una lente di vetro richiede l’utilizzo di un vetro borosilicato che viene trattato con una miscela di sostanze quali sali e micro-cristalli di alogenuro d’argento oppure cloruro d’argento; la lente presenta una colorazione blu acceso. Solo dopo il trattamento a 600 gradi innescherà la reazione attivando le proprietà fotocromatiche.
- Una lente in plastica richiede l’utilizzo di composti organici come oxanize oppure naftopirani oppure un mix di indolino/spironafto/xazine. Tali sostanze sono molto sensibili e mutano il loro colore una volta che sono irradiate dai raggi UV.
Colorate o trasparenti? Le possibilità di scenta nelle lenti fotocromatiche
E’ possibile averle colorate tant’è che i produttori di solito utilizzano prettamente due colorazioni per andare incontro alle esigenze di tutti, quali il grigio e il marrone. Però altri decidono di garantire alle persone una maggiore possibilità di scelta infatti hanno aggiunto dei colori alternativi come indaco, verde/grigio, verde smeraldo e quant’altro.
Ma al di là del colore, dal momento in cui decidete di acquistare queste lenti fotocromatiche dovete essere consapevoli del fatto che hanno una durata di due anni e che dovrete sostituirle in coppia perché cambiarne una causerebbe uno scurimento poco equilibrato.
Quali sono i pregi e i difetti?
Le lenti fotocromatiche sono utili in quanto si adattano molto bene ai raggi UV e proteggono i vostri occhi anche quando la luce solare è assente; inoltre vi consentono di uscire da un locale senza dover sostituire l’occhiale. Per quanto riguarda i difetti bisogna adipex invece tener conto di tre unici dati di fatto: il primo è che le le lenti non si scuriscono qualora non vengano colpite direttamente dalla luce del sole, il secondo è che devono essere sostituite ogni due anni, e il terzo è che si oscurano di circa l’80% (e non di più).
Non è di certo facile scegliere il tipo di lenti da acquistare quindi pensateci bene. Le lenti fotocromatiche traggono benefici importanti per chi ha degli occhi sensibili grazie alle loro proprietà che si adattano in base ai diversi gradi di illuminazione. Chiedete consiglio al vostro ottico al fine di riuscire ad effettuare la scelta migliore!
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